Effetto buccia d’arancia
Cellulite e adiposità localizzata
possono essere contrastate correggendo le abitudini di vita e realizzando
trattamenti specifici
Con
l’avvicinarsi delle vacanze estive, veniamo bersagliati dalla pubblicità sugli
effetti migliorativi di cosmetici, integratori alimentari, trattamenti estetici
nei riguardi della cosiddetta “cellulite”. Il problema che subito si pone è
come giudicare in modo critico questi messaggi al fine di avvicinarsi al
trattamento più idoneo ed efficace per il proprio inestetismo. Partiamo
comunque cercando di capire che cos’è questo antipatico problema.
Un
problema di cattiva circolazione
La
“cellulite” è un’affezione che interessa prima di tutto la microcircolazione di
passaggio tra i capillari arteriosi e venosi. Il rallentamento del flusso del
sangue determina un aumento della permeabilità della parete dei capillari con
formazione di liquido che si accumula nel tessuto sottocutaneo. Tale raccolta
di liquido determina uno stimolo alla produzione e deposizione disordinata di
fibre collagene ed elastiche che col tempo circondano gruppi di cellule
adipose, dando luogo alla formazione di micro-macronoduli. Ecco che allora
siamo già in grado di capire che la causa
principale della “cellulite” consiste in un rallentamento della
circolazione del sangue al livello del microcircolo e che tale situazione porta
ad un’alterazione del tessuto adiposo sottocutaneo che a sua volta determina il
caratteristico aspetto a “buccia d’arancia”.
L’adiposità
localizzata
Spesso la
“cellulite” viene confusa con l’adiposità localizzata che consiste
essenzialmente in un accumulo di tessuto adiposo (strutturalmente normale) in
alcuni distretti del corpo, quali cosce, glutei, fianchi, ginocchia e braccia.
Tale disposizione di tessuto adiposo rappresenta un carattere secondario del
sesso femminile in relazione all’azione degli ormoni femminili (estrogeni) ed
alla silhouette ereditata dai genitori. Spesso la cellulite e l’adiposità
localizzata, coabitano nella stessa persona, però è bene differenziare in
quanto i trattamenti di Medicina Estetica tendenti a migliorare questi
inestetismi sono diversi.
Fattori
predisponenti e favorenti
I fattori
predisponenti alla cellulite sono rappresentati dalla razza bianca e dalla
familiarità per l’insufficienza veno-linfatica degli arti inferiori, quindi chi
ha genitori che hanno sofferto di varicosità e/o emorroidi, ha un maggiore
rischio di avere un rallentamento della circolazione del sangue tra capillari
arteriosi e venosi, quindi, di conseguenza può manifestare il
problema”cellulite”. I fattori favorenti che possono aggravare la stasi del
microcircolo, e la difficoltà al ritorno venoso del sangue, consistono in
alterazioni posturali, stipsi, alterazioni endocrine, sovrappeso, gravidanza,
contraccettivi orali, errori comportamentali e di igiene di vita. Tali errori
possiamo individuarli in un’alimentazione squilibrata, nell’assunzione
eccessiva di sale, nell’abuso di alcool, nel fumo, nella sedentarietà e
nell’abbigliamento irrazionale (abiti troppo stretti a livello delle cosce e
del bacino).
I
quattro stadi
La
“cellulite” viene classificata in quattro stadi evolutivi evidenziati con
l’esame ecografico del tessuto adiposo sottocutaneo. Nel primo e secondo stadio
all’ispezione la cute appare normale ed alla palpazione profonda degli arti
inferiori è possibile avvertire una modica dolorabilità. Nel terzo e quarto
stadio si evidenzia il caratteristico aspetto “a buccia d’arancia” dovuto al
fatto che i tralci fibrosi che si sono formati nel tessuto adiposo, a causa del
lungo tempo in cui vi è stato edema, tirano la cute verso l’interno tanto che
l’aspetto della pelle viene anche detto “a materasso”. In tale stadio la cute è
assottigliata e allo sfioramento si avverte l’irregolarità della sua superficie
dovuta anche alla presenza di micro-macronoduli che spesso sono dolorosi sia
spontaneamente che in seguito alla compressione. Un caso particolare è
rappresentato dalla cosiddetta “falsa cellulite” conseguente ad un rilassamento
cutaneo per scivolamento distrettuale nel connettivo sottocutaneo, favorito
dalla forza di gravità, dovuto a dimagrimenti rapidi ed eccessivi, ipotonia
muscolare distrettuale, precedenti trattamenti estetici errati.
Cosa
fare in caso di adiposità localizzata.
Vediamo
ora di passare in rassegna quelli che sono i trattamenti ormai accettati in
campo scientifico per ridurre l’adiposità localizzata. I trattamenti sono
finalizzati essenzialmente alla riduzione dell’eccesso di tessuto adiposo per
mezzo di procedimenti consistenti nella rottura delle cellule adipose:
I.L.C.U.S.
(idrolipoclasia ultrasonica), consiste nell’utilizzo di ultrasuoni a 3 Mhz di
frequenza, i quali si possono considerare delle vibrazioni elastiche che nel
tessuto adiposo esercitano un’azione di rottura delle cellule adipose con
liberazione del loro contenuto in trigliceridi che poi si raccolgono nel
sistema linfatico e quindi nel sistema venoso. In parte vengono eliminati con
le urine ed in parte vengono metabolizzati dal fegato. Per accelerare la loro
ossidazione, si inietta nelle zone da trattare Carnitina. Le aree che si
possono trattare sono le regioni peritrocanteriche (le anche), le anche i
fianchi e la parte interna delle ginocchia. Con una matita dermografica si
delimita la zona di adiposità localizzata da trattare e qui viene iniettata
soluzione fisiologica utilizzando degli aghi della lunghezza di 6-8 mm.
Successivamente si cosparge la zona da trattare con un gel conduttore e si
procede muovendo lentamente la sonda su tutta la zona infiltrata.
La
liposuzione che
consiste in un intervento chirurgico di rimozione attraverso l’aspirazione con
una micro cannula del tessuto adiposo in eccesso.
Mesoterapia: un trattamento di scissione chimica
dei grassi, attraverso l’infiltrazione nel tessuto sottocutaneo di farmaci
lipolitici.
I Trattamenti per la “cellulite”
Per quanto
riguarda la cellulite, i trattamenti avranno la finalità di migliorare il
microcircolo e di rimuovere l’edema per cui oltre ad una cosmetica coadiuvante,
si potranno ottenere buoni risultati tramite:
L’elettrostimolazione muscolare e l’attività fisica finalizzati ad
aumentare il tono-trofismo muscolare particolarmente utili anche nella
cosiddetta “falsa cellulite”.
Il drenaggio linfatico manuale secondo Wodder, una metodica manuale
finalizzata al deflusso dei liquidi in eccesso a livello del tessuto
sottocutaneo: il trattamento è piacevole e delicato.
La intradermoterapia distrettuale che consiste nell’inoculazione dello
spessore della pelle, di piccole dosi dio un farmaco venotropo della Farmacopea
ufficiale opportunamente diluito.
Più recentemente ha trovato la validazione scientifica l'Icoone
che favorisce un miglioramento del microcircolo, un incremento del drenaggio
linfatico, la sintesi di nuovo collagene attraverso la stimolazione dei
fibroblasti ed una attivazione della lipolisi. Queste azioni determinano una
riduzione della sensazione di gambe pesanti, una riduzione dell'aspetto a
"buccia d'arancia" della cute, il recupero di tono e compattezza
della cute con incremento dell'elasticità dei tessuti. La stimolazione della
lipolisi all'interno delle cellule adipose favorirà un miglioramento della
silhouette.